Incanto fiabesco
con Fabio Pagano
musica dal vivo Fabio Bartolomei
foto di scena Massimo Nardi
regia e drammaturgia Paola Marcone
Note di regia
Le idee erano chiare. In linea con la nostra appassionata ricerca sulla fascinazione del cantastorie, volevamo confezionare uno
spettacolo-antidoto dedicato all'infanzia di oggi, attratta dalla velocità delle immagini in movimento, sempre più accattivanti e
definite da una tecnologia che ipnotizza e inchioda. Dal bisogno di non perdere l'abitudine e il valore dell'ascolto è venuto fuori
un manifesto della nostra poetica: un quadro effetto seppia, che vuol fortemente trattenere il potere dell'essenziale. "Meno" è
stato il nostro mantra: togliere la scenografia, togliere lo sfarzo di costumi, togliere macchinerie e trovate a effetto.
Insegnare la magia dell'immaginare, del costruire sogni solo con il potere della parola, dell'azione fisica e della musica dal vivo.
Ecco gli ingredienti del nostro INCANTO fiabesco. Dalla letteratura e dalla tradizione orale attingiamo a piene mani per la nostra
amalgama narrativa. In scena un attore che canta e che ci incanta con i molteplici personaggi che incarna.
musica dal vivo Fabio Bartolomei
foto di scena Massimo Nardi
regia e drammaturgia Paola Marcone
Prendi una Fiaba e tagliala a pezzi. Poi ne prendi un'altra, un'altra ancora, e ripeti l'operazione. Poi mischi i tasselli e appare una
Storia che ti suona così tanto dentro, che la porti in tasca per venticinque anni. Ogni tanto ti fermi, la tiri fuori, la racconti di
nuovo e scopri che è cresciuta con te. E' successo questo.
La nostra compagnia è invecchiata, ha cambiato forme, ma questa miscellanea di personaggi con le loro azioni talvolta assurde,
bislacche e strampalate, ci ha sempre accompagnato. Nei prati, nei teatri, nelle biblioteche. Ci ha seguito anche al chiuso, è
entrata dentro un video, è stata divisa in tante tessere digitali. E ci ha cullato anche così. Poi siamo di nuovo usciti all'aria aperta
e lei ha ripreso nuovo vigore.
Storia che ti suona così tanto dentro, che la porti in tasca per venticinque anni. Ogni tanto ti fermi, la tiri fuori, la racconti di
nuovo e scopri che è cresciuta con te. E' successo questo.
La nostra compagnia è invecchiata, ha cambiato forme, ma questa miscellanea di personaggi con le loro azioni talvolta assurde,
bislacche e strampalate, ci ha sempre accompagnato. Nei prati, nei teatri, nelle biblioteche. Ci ha seguito anche al chiuso, è
entrata dentro un video, è stata divisa in tante tessere digitali. E ci ha cullato anche così. Poi siamo di nuovo usciti all'aria aperta
e lei ha ripreso nuovo vigore.
Note di regia
Le idee erano chiare. In linea con la nostra appassionata ricerca sulla fascinazione del cantastorie, volevamo confezionare uno
spettacolo-antidoto dedicato all'infanzia di oggi, attratta dalla velocità delle immagini in movimento, sempre più accattivanti e
definite da una tecnologia che ipnotizza e inchioda. Dal bisogno di non perdere l'abitudine e il valore dell'ascolto è venuto fuori
un manifesto della nostra poetica: un quadro effetto seppia, che vuol fortemente trattenere il potere dell'essenziale. "Meno" è
stato il nostro mantra: togliere la scenografia, togliere lo sfarzo di costumi, togliere macchinerie e trovate a effetto.
Insegnare la magia dell'immaginare, del costruire sogni solo con il potere della parola, dell'azione fisica e della musica dal vivo.
Ecco gli ingredienti del nostro INCANTO fiabesco. Dalla letteratura e dalla tradizione orale attingiamo a piene mani per la nostra
amalgama narrativa. In scena un attore che canta e che ci incanta con i molteplici personaggi che incarna.
Età: 5-11 anni
Tecnica: teatro d'attore e musica dal vivo
Questa "Storia delle Storie" è un anello di una catena che arriva così da lontano... che non sappiamo proprio da dove parta. Però
giunge a noi con le principesse e i principi, con i lupi e le bambine, con i nani e i maghi. Con loro l'avventura di crescere e di
affrontare il dolore, la paura, le lacrime, insieme all'immancabile ricerca della felicità.
giunge a noi con le principesse e i principi, con i lupi e le bambine, con i nani e i maghi. Con loro l'avventura di crescere e di
affrontare il dolore, la paura, le lacrime, insieme all'immancabile ricerca della felicità.
Le fiabe e l'insieme della letteratura sono, per l'uomo contemporaneo, ciò che le storie
degli dei erano per gli antichi: assolvono la stessa funzione, perché educano al
sentimento.
L'ascolto delle fiabe sviluppa l'empatia, ovvero la capacità di proiettarsi nella condizione
vissuta dall'altro. L'immedesimazione, perciò, è formativa in quanto consente alle
bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi, di partecipare a problemi, a difficoltà, a
pericoli. Ciò rappresenta la realtà, ne costituisce il surrogato ed espone - seppur in
maniera schermata e protetta - a situazioni analoghe a quelle che la vita, talvolta,
presenta.
La fantasia e la narrazione teatrale aiutano a esercitare il pensiero critico, ad allenare la
resistenza emotiva, a familiarizzare con dinamiche catartiche. La redenzione finale delle
fiabe consolida la positività e induce all'ottimismo. Convalida, altresì, il concetto che, nel
corso dell'esistenza, le avversità e lo stress correlato possano essere affrontati con
lucidità e creatività, originando nuovi scenari per trasformare le negatività in assetti
rinnovati e soluzioni inedite, irrobustendo, così, la consapevolezza dei propri punti di
forza.
Ancora oggi la narrazione di fiabe rappresenta una forma attiva di
promozione del benessere psicologico. Con INCANTO fiabesco coltiviamo la
missione di preservare le trame, i personaggi, le situazioni per farci tramite di
quell'esercizio trasmissivo del quale auspichiamo possano beneficiare anche
le nuove generazioni.
Del perchè del canto e della musica dal vivo.
Sulla bontà del canto nel teatro non potremmo aggiungere niente in più a ciò
che è già stato detto da studiosi e artisti illustri.
Del nostro percorso di gruppo teatrale possiamo, invece, raccontare
l'interesse specifico sin dai nostri esordi. Bubamara Teatro è una compagnia
che nasce in una terra di canti di tradizione - il Maggio drammatico della valle
di Buti - e che coltiva la sua attrazione per il canto tout court, popolare come della produzione colta, per una spuria e surreale
rielaborazione del “recitar cantando”, assieme alla ricerca musicale sul suono e il suo trattamento.
La scrittura scenica, che usiamo per costruire le nostre drammaturgie inedite, non può prescindere dalla musica. Ne abbiamo
bisogno come del corpo dell'attore e del canto. Del resto possiamo anche fare a meno. Così è stato per tutti i nostri lavori (da "In
ludo", del 1999 fino a "L'uomo dei due mondi", del 2019 e "Estremo Est", del 2022).
Per INCANTO fiabesco abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Fabio Pagano, formatosi tra teatro e danza con personalità
incisive del panorama contemporaneo - Abbondanza-Bertoni, Motus, Raffaella Giordano, Thomas Richards, tra gli altri -
lavorando sia in Italia sia all'estero in produzioni di Roberto Castello, Ambra
Senatore, Teatro Valdoca, Giorgio Rossi. Oltre a condurre percorsi di ricerca
teatrali autonomi, partecipa a produzioni cinematografiche indipendenti e
ha un ruolo-cameo nel film "Siberia" di Abel Ferrara.
Fabio Bartolomei - che suona dal vivo in scena - ha curato la partitura
musicale di INCANTO fiabesco, lasciando impronta, anche in questo lavoro,
del suo gusto ironico che ben valorizza il carattere pop-partenopeo e la voce
straordinariamente affascinante di Pagano.
degli dei erano per gli antichi: assolvono la stessa funzione, perché educano al
sentimento.
L'ascolto delle fiabe sviluppa l'empatia, ovvero la capacità di proiettarsi nella condizione
vissuta dall'altro. L'immedesimazione, perciò, è formativa in quanto consente alle
bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi, di partecipare a problemi, a difficoltà, a
pericoli. Ciò rappresenta la realtà, ne costituisce il surrogato ed espone - seppur in
maniera schermata e protetta - a situazioni analoghe a quelle che la vita, talvolta,
presenta.
La fantasia e la narrazione teatrale aiutano a esercitare il pensiero critico, ad allenare la
resistenza emotiva, a familiarizzare con dinamiche catartiche. La redenzione finale delle
fiabe consolida la positività e induce all'ottimismo. Convalida, altresì, il concetto che, nel
corso dell'esistenza, le avversità e lo stress correlato possano essere affrontati con
lucidità e creatività, originando nuovi scenari per trasformare le negatività in assetti
rinnovati e soluzioni inedite, irrobustendo, così, la consapevolezza dei propri punti di
forza.
Ancora oggi la narrazione di fiabe rappresenta una forma attiva di
promozione del benessere psicologico. Con INCANTO fiabesco coltiviamo la
missione di preservare le trame, i personaggi, le situazioni per farci tramite di
quell'esercizio trasmissivo del quale auspichiamo possano beneficiare anche
le nuove generazioni.
Del perchè del canto e della musica dal vivo.
Sulla bontà del canto nel teatro non potremmo aggiungere niente in più a ciò
che è già stato detto da studiosi e artisti illustri.
Del nostro percorso di gruppo teatrale possiamo, invece, raccontare
l'interesse specifico sin dai nostri esordi. Bubamara Teatro è una compagnia
che nasce in una terra di canti di tradizione - il Maggio drammatico della valle
di Buti - e che coltiva la sua attrazione per il canto tout court, popolare come della produzione colta, per una spuria e surreale
rielaborazione del “recitar cantando”, assieme alla ricerca musicale sul suono e il suo trattamento.
La scrittura scenica, che usiamo per costruire le nostre drammaturgie inedite, non può prescindere dalla musica. Ne abbiamo
bisogno come del corpo dell'attore e del canto. Del resto possiamo anche fare a meno. Così è stato per tutti i nostri lavori (da "In
ludo", del 1999 fino a "L'uomo dei due mondi", del 2019 e "Estremo Est", del 2022).
Per INCANTO fiabesco abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Fabio Pagano, formatosi tra teatro e danza con personalità
incisive del panorama contemporaneo - Abbondanza-Bertoni, Motus, Raffaella Giordano, Thomas Richards, tra gli altri -
lavorando sia in Italia sia all'estero in produzioni di Roberto Castello, Ambra
Senatore, Teatro Valdoca, Giorgio Rossi. Oltre a condurre percorsi di ricerca
teatrali autonomi, partecipa a produzioni cinematografiche indipendenti e
ha un ruolo-cameo nel film "Siberia" di Abel Ferrara.
Fabio Bartolomei - che suona dal vivo in scena - ha curato la partitura
musicale di INCANTO fiabesco, lasciando impronta, anche in questo lavoro,
del suo gusto ironico che ben valorizza il carattere pop-partenopeo e la voce
straordinariamente affascinante di Pagano.
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